martedì, novembre 28, 2006

Semplicemente magico

L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafón ti cattura con una magia indescrivibile e ti trascina all'interno degli intrighi che descrive. Ti ritrovi a leggere con voracità le 438 pagine una dopo l'altra per sapere cosa è accaduto all'uno o all'altro personaggio. LEGGETELO NE VALE LA PENA!


Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città. Un romanzo in cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed elegante degli ultimi splendori del Modernismo e quella cupa del dopoguerra.

mercoledì, novembre 15, 2006

E' lui ... quello da 187 cm (quale dei due?)

I Giganti di Fallistro
La Riserva Naturale Guidata Biogenetica " I Giganti di Fallistro" e' stata istituita con D.M. 426 del 21/7/87. La finalità principale della sua istituzione è quella di salvaguardare un eccezionale lembo di pineta ultracentenaria le cui piante raggiungono dimensioni notevolissime, dando una testimonianza unica dell'antica selva silana. Inoltre, poiché si tratta di una riserva biogenetica, si intende conservare un ecosistema idoneo per la produzione e la successiva raccolta di semi da destinare a nuovi impianti boschivi ed a studi di carattere genetico.
Ubicata in leggero pendio, con esposizione da NW a SE, in Comune di Spezzano della Sila (CS), si sviluppa su 5,44 ha. ad una quota media di 1420m s.l.m.
E' caratterizzata da una vegetazione in cui i pini larici ultracentenari sono predominanti sul pioppo tremolo, sul faggio e sull'acero montano. Da studi condotti su campioni legnosi e da osservazioni di campo, si stima che l'origine della pineta possa risalire agli anni 1620-1650, quando il proprietario del terreno, edificate le costruzioni per dimora estiva e per una filanda, si preoccupò di abbellire e proteggere le case con filari di acero montano e di impiantare la pineta sotto la quale erigere ricoveri non appena la copertura e la consistenza del bosco lo avessero consentito.
Il soprassuolo arboreo dominante è costituito dalla fustaia di pino laricio di varie età. Dai 350 e più anni dei "Giganti", ai 120 della pineta matura, fino ai 10-15 anni della rinnovazione naturale, sono rappresentate tutte le classi.
Nel piano intermedio si trovano la fustaia di pioppo tremolo e il ceduo di faggio. Maestosi esemplari di acero di monte coetanei dei "Giganti" vegetano ai margini della riserva. Uno, interno ad essa si trova proprio all'ingresso. Il sottobosco non è molto ricco, e solo nelle piccole radure troviamo numerose felci.

All'interno della riserva vi sono 56 piante di pino laricio (di cui 4 a terra) e 7 di acero di monte, tutte numerate e classificate.
I diametri del fusto, a 1,30 m. di altezza oscillano dai 71 ai 187 cm. Le altezze, che in media sono di 35 metri, sfiorano in più casi i 43 metri, consentendo a questi monumenti naturali di arrivare a volumi di materiale legnoso vicini ai 30mc. e nei casi più maestosi a 60 mc. e più.